Maria Chiara Pievatolo è professoressa ordinaria di Filosofia politica all’Università di Pisa, dipartimento di Scienze politiche. Allieva di Giuliano Marini, studia Platone, Kant, e il dibattito illuministico sulla proprietà intellettuale. È editor dell’archivio Giuliano Marini e curatrice del Bollettino telematico di Filosofia politica. Fa parte del comitato dei garanti del Nexa Center for Internet & Society; è inoltre associate editor del DOAJ e vicepresidente dell’Associazione italiana per la promozione della scienza aperta (AISA). Teorizza e pratica la pubblicazione ad accesso aperto e la scienza aperta.

La fabbrica dell’università: gli studiosi, i professori e il pubblico:

In Italia la valutazione di stato della ricerca ha imposto la bibliometria o tramite liste di riviste stilate amministrativamente, o delegandola a oligopoli privati di analisi dei dati come Clarivate Analytics (ISI) e Relx Elsevier (Scopus).  Questo sistema, sottraendo agli studiosi la possibilità di valutarsi tramite l’uso pubblico della ragione, rende la scienza aperta circoscritta e costosa. I cosiddetti accordi trasformativi offrono un accesso aperto per ricchi,  a pagamento, proprio perché lo scopo della “pubblicazione” non è più render pubblica la scienza bensì conferirle un marchio di prestigio. Ma quanto può essere libera e credibile una ricerca il cui scopo non è svelare i segreti della natura ma piazzare articoli su “Nature”?

Nicola De Bellis è il coordinatore dell’Ufficio Bibliometrico (UB) del Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’università di Modena e Reggio Emilia. È inoltre docente a contratto di Informatica e Ricerca Bibliografica presso la stessa Università, Dipartimento di Educazione e Scienze Umane. Dal 2018 coordina il Focus Group Nazionale per lo sviluppo del modulo Evaluation and Review (ER) nel Current Research Information System IRIS di CINECA. Ha svolto attività di peer review per le riviste internazionali Scientometrics e Journal of the American Society for Information Science and Technology ed è autore di diverse pubblicazioni sulla bibliometria, tra cui la monografia del 2014 “Introduzione alla bibliometria: Dalla teoria alla pratica”.

(Open) responsible bibliometrics in IRIS: si può fare?: La costruzione di un database centralizzato (data lake) di statistiche e indicatori sulle pubblicazioni scientifiche catalogate in tutti gli Iris italiani, avviata nel 2022 da CINECA, apre almeno tre linee di sviluppo innovative in relazione all’uso responsabile della bibliometria nella valutazione della ricerca: 1) calcolare indicatori normalizzati non proprietari per Area CUN, SSD, SC; 2) sperimentare l’uso di open citation data e la costruzione di metriche avanzate trasparenti; 3) fornire alle comunità scientifiche settoriali uno strumento condiviso di confronto sui limiti degli indicatori e sul modo più appropriato di usarli in contesti locali e nazionali (e.g. VQR, dipartimenti di eccellenza).

Federico Ferrario è il responsabile della piattaforma IRIS (Institutional Research Information System) di CINECA per il supporto della raccolta e valutazione degli output della Ricerca in Atenei ed Enti di ricerca.

Davide Malagoli è professore ordinario in Anatomia comparata e Vitologia all’Università di Modena e Reggio Emilia, dipartimento di Scienze della vita. Insegna immunobiologia comparata ed eco-immunologia, tecniche cito-istologiche e organismi modello, anatomia comparata, biologia dello sviluppo e biologia cellulare, citologia e istologia animale. È editor in chief della rivista Invertebrate Survival Journal, rivista online open access edita dall’Università di Modena e Reggio Emilia dal 2004.

Diamond open access: una scelta vincente? Il caso di ISJ: Nel 2004 nasce ad UNIMORE ISJ-Invertebrate Survival Journal, rivista online-only e diamond open access. Grazie all’attività volontaria di un ufficio editoriale tutto UNIMORE e di un editorial board di rilievo internazionale, dal 2013 ISJ è indicizzata nelle principali banche dati bibliografiche. Tuttavia, quelli che sembravano obiettivi consolidati, sono oggi seriamente minacciati dai cambiamenti di prospettiva che stanno attraversando la comunità scientifica e dal conseguente cambio di paradigma dell’offerta editoriale nella letteratura scientifica.

Roberto Caso è professore ordinario di Diritto privato comparato all’Università di Trento, facoltà di Giurisprudenza, e co-direttore del gruppo Lawtech. È membro della Commissione per la Scienza aperta dell’Università di Trento. È presidente dell’Associazione italiana per la promozione della scienza aperta (AISA) e associate member del Centre for intellectual property policy (CIPP) di McGill University, faculty of Law (Montréal). Fa uso pubblico della ragione praticando l’accesso aperto ai suoi testi scientifici e divulgativi.

La libertà perduta: dal monopolio alla proprietà intellettuale: Nell’epoca precedente ai privilegi monopolistici sulla stampa vigeva un regime di libertà di espressione del pensiero, di accesso alla conoscenza nonché, attraverso la riservatezza, di autodeterminazione. Dall’introduzione dei privilegi fino all’invenzione della proprietà intellettuale e, da ultimo, della pseudo-proprietà intellettuale tale libertà si è progressivamente ristretta. Nell’epoca del capitalismo dei monopoli intellettuali e della sorveglianza anche l’ultima linea di difesa della libertà – l’università – rischia di cadere. Per dare un’idea di questo rischio si possono discutere due esempi: la pubblicazione scientifica e l’immagine del bene culturale.

Francesca Masini è professoressa associata di Linguistica all’Università di Bologna dal 2014. La sua ricerca verte su come il significato viene impacchettato nelle strutture linguistiche. Si occupa soprattutto di strategie di denominazione, di costruzione e modulazione della referenza, di significato non-letterale e di grammatica emergente. È editor in chief della rivista Constructions and Frames, associate editor della Oxford encyclopedia of morphology e membro della permanent committee dei Mediterranean morphology meetings (MMM). Dal 2022 è delegata del Magnifico Rettore per la Scienza aperta e i Dati della ricerca.

Repubblica della scienza o Impero della valutazione?: tavola rotonda.