Lo strumento giuridico con cui un autore può modificare i termini di un contratto di edizione standard. Nel caso di letteratura accademica i license agreement standard prevedono la cessione all’editore di tutti i diritti economici sull’opera: con l’aggiunta di un addendum, se accettato dall’editore, l’autore può conservare il diritto di pubblicare l’articolo in un repository o sito web, oppure quello di riutilizzarlo per l’attività didattica, ecc.

 

Costi richiesti dall’editore all’autore per la pubblicazione di un proprio articolo in open access.

Accordi stipulati tra istituzioni ed editori che, oltre all’accesso alle risorse, consentono di pubblicare contenuti in open access senza ulteriori costi per gli autori afferenti all’ente. I contratti trasformativi devono avere carattere transitorio e fungono da preparazione all’editore per trasformare le proprie riviste in riviste open access.

Persona responsabile dell’intero processo di pubblicazione di un articolo. Gestisce le comunicazioni con la rivista, le fasi di presentazione, revisione e pubblicazione. Inoltre, si pone come riferimento per eventuali richieste di informazioni dopo la pubblicazione del documento.

Sistema che consente l’inserimento, la gestione e la diffusione dell’attività di ricerca di un ateneo o di un ente. Si vedano anche le voci Iris Unimore e Repository istituzionale.

Una qualsiasi collezione di dati organizzata. Può fare riferimento sia ad una intera banca dati, che ad un foglio di calcolo o ad altri dati su file, oppure ad un insieme correlato di risorse di dati.

Record fattuali in formato digitale raccolti o prodotti nel corso della ricerca scientifica e utilizzati come elementi di prova nel processo di ricerca, o comunemente accettati nella comunità di ricerca come necessari per convalidare le conclusioni e i risultati della ricerca. Possono essere espressi in formato numerico, descrittivo, audio o video.

I dati originali, in formato machine-readable, utilizzati in una qualsiasi applicazione, visualizzazione, ricerca scientifica o interpretazione, ecc.

Documento che progetta l’intero ciclo di vita dei dati della ricerca e può essere continuamente aggiornato. Nel DMP viene descritto come i dati della ricerca verranno gestiti e conservati sia nel corso del progetto che dopo la sua chiusura. Il DMP assicura che i dati della ricerca siano accessibili, tracciabili, disponibili, autentici, citabili e che rispondano a requisiti legali definiti con chiarezza e a misure appropriate di sicurezza in relazione al loro riutilizzo.

Portale che raccoglie oltre 10.000 journal ad accesso aperto on-line di diversi settori disciplinari, lingue e paesi di pubblicazione, che rispondono a criteri e standard di qualità. Lo scopo del progetto è quello di individuare e indicizzare tutti i journal scientifici e accademici open access che utilizzano un sistema di controllo della qualità, a garanzia dei contenuti pubblicati.

Standard che consente l’identificazione duratura e univoca di oggetti di qualsiasi tipo all’interno di una rete digitale.

Espressione utilizzata per descrivere il fenomeno per cui gli editori commerciali ricevono un doppio pagamento: dagli enti che sostengono i costi per gli abbonamenti alle riviste scientifiche e dagli autori che pagano per la pubblicazione in open access dei propri articoli nelle riviste ibride.

Periodo di tempo stabilito dagli editori commerciali durante il quale non è possibile rendere ad accesso aperto, in un archivio disciplinare o istituzionale, la risorsa già pubblicata.

FAIR è l’acronimo di Findable, Accessible, Interoperable, Reusable. Si tratta dei principi guida per una corretta gestione dei dati della ricerca adottati dalla Commissione Europea per promuovere open science e open research data nel programma Horizon 2020.

Archivio istituzionale dei prodotti della ricerca del personale dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Il portale è conforme allo standard OAI-PMH e dunque adatto per la pubblicazione dei contenuti ad accesso aperto e alla disseminazione scientifica.

Licenze che permettono all’autore di articolare in sei modalità diverse il diritto d’autore applicabile alla propria pubblicazione. L’autore sceglie quali diritti riservarsi e quali rilasciare agli utenti finali. Le sei licenze CC derivano dalla combinazione di quattro attributi principali: Attribuzione (BY), No uso commerciale (NC), Non opere derivate (ND), Condividi allo stesso modo (SA).

Clausola di licenza Creative Commons che consente il riuso, la condivisione, la modifica dell’opera originale, anche a scopi commerciali, purché venga sempre citato l’autore.

Clausola di licenza Creative Commons che consente il riuso, la condivisione, la modifica dell’opera originale, purché questo non avvenga con scopi commerciali.

Clausola di licenza Creative Commons che vieta di trarre e distribuire opere derivate dall’opera originale.

Clausola di licenza Creative Commons che consente di condividere le opere derivate con lo stesso tipo di licenza con cui è stata rilasciata l’opera originale.

Consente ai titolari delle proprie opere di rinunciare a tutti i diritti su di esse come previsti dalle leggi sul diritto d’autore, inclusi tutti i diritti connessi o affini, nella misura consentita dalla legge, rendendole il più possibile di pubblico dominio.

Letteralmente “dati sui dati”. Informazioni riguardo un dataset o un contributo della letteratura scientifica sia di tipo descrittivo (nome, autori, anno, licenza, ecc.) che di tipo semantico o di contesto (argomento, disciplina, SSD, ecc.). Metadati corretti e ben strutturati agevolano sia la reperibilità che la fruibilità dei dati.

Sta per Open Archives Initiative Protocol for Metadata Harvesting o Protocollo per il raccoglimento dei metadati dell’Open Archive Initiative. È un protocollo sviluppato dall’Open Archives Initiative come infrastruttura di comunicazione per l’Open access. È utilizzato per raccogliere (o collezionare) i metadati dei documenti in un archivio affinché i servizi possano essere costruiti utilizzando metadati da più archivi.

Disponibilità libera e gratuita in internet di un contributo della letteratura scientifica, accompagnata dalla concessione gratuita, irrevocabile e universale, a tutti gli utilizzatori, del diritto di accesso al contributo, del diritto di usarlo, distribuirlo, trasmetterlo e mostrarlo pubblicamente. Inoltre prevede il diritto di riprodurre e distribuire lavori da esso derivati in qualsiasi formato digitale, per ogni scopo, nonché il diritto di stamparne un numero limitato di copie per uso personale, ferma restando la responsabilità di attribuzione autentica della paternità intellettuale.

Deposito e pubblicazione in archivi disciplinari o istituzionali.

Pubblicazione in riviste in cui tutti i contenuti sono accessibili in open access. In alcuni casi, per la pubblicazione viene richiesto all’autore il pagamento di APC.

Si tratta di un’evoluzione del modello Gold OA, in cui oltre a non esserci nessun costo di abbonamento o paywall per i lettori, in quanto i contenuti sono completamente ad accesso aperto, non è richiesto alcun pagamento agli autori perché i costi di pubblicazione sono sostenuti da enti o organizzazioni senza scopo di lucro (es. University Press).

Gli articoli risultano accessibili gratuitamente sul sito dell’editore, ma non sono associati a una licenza compatibile con l’OA: pertanto potrebbero non essere liberamente riutilizzabili.

Accesso gratuito e su larga scala a contenuti scientifici a pagamento mediante violazione dei termini di copyright.

Movimento che cerca di estendere il principio dell’open access alle prassi, alle metodologie, agli strumenti e ai dati della ricerca. Si basa sui principi di trasparenza, riproducibilità, inclusione, correttezza, equità e collaborazione. Promuove la partecipazione, la revisione, il riutilizzo della ricerca e dei suoi dati a beneficio della comunità.

Numero identificativo univoco e persistente attribuito al singolo ricercatore che consente di collegare il profilo autore alle pubblicazioni e alle diverse attività da lui svolte.

Termine utilizzato per indicare l’accesso a pagamento ai contenuti editoriali online. Si configura principalmente tramite forme di abbonamento.

“Revisione dei pari”, un sistema di valutazione qualitativa dei contributi scientifici proposti a una rivista, effettuata da specialisti del settore per verificarne l’idoneità alla pubblicazione.

La preservazione digitale è il complesso di attività volte a garantire la durata nel tempo e la conservazione delle informazioni in formato digitale. La preservazione digitale è definita come tale solo quando è a lungo termine e sicura da eventuali errori di conservazione per eventuali recuperi delle stesse informazioni per tutto il periodo in cui l’informazione è conservata.

Opzione contrattuale che permette all’istituzione che paga un abbonamento a un editore per leggere e consultare risorse elettroniche, di far comprendere nei costi anche la pubblicazione dei contributi dei propri autori presso quello stesso editore.

Repository che raccolgono risorse afferenti a discipline e/o a settori scientifici specifici.

Repository in cui i membri di un’istituzione depositano i prodotti della propria attività di ricerca.

Riviste accessibili solo tramite abbonamenti tradizionali che offrono agli autori, pagando una quota aggiuntiva, di rendere ad accesso aperto i propri articoli.

Riviste che pubblicano interamente contenuti ad accesso aperto.

Il depositare una copia digitale di un proprio contributo scientifico in un archivio aperto, istituzionale o disciplinare, in modo da garantire l’accesso aperto e la conservazione a lungo termine.

Versioni dell’articolo

Bozza originale dell’autore. Non ha ancora passato il processo di peer review, né di copy-editing, di formattazione e di paginazione dell’editore. La responsabilità dei contenuti è esclusivamente dell’autore.

Bozza finale dell’autore. È la versione accettata per la pubblicazione a seguito di peer review e revisione. Contiene le eventuali modifiche fatte dall’autore sulla base dei commenti dei revisori e delle comunicazioni con l’editore. Non è però ancora stata sottoposta a correzione bozze, formattazione e paginazione dell’editore.

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